Il lungolago di Paradiso s’inserisce in prolungamento del lungolago di Lugano, al piede del San Salvatore, con magnifica vista sul golfo. Il lungolago di Lugano, che si protrae dalla foce del Cassarate con il parco Ciani fino all’Imbarcadero di Paradiso, è per tutta la sua lunghezza uno spazio pubblico in un contesto urbano. Dall’hotel Eden in poi vi dovrà essere una nuova tipologia, in risposta alla situazione eterogenea.
La riva lago di Paradiso è una successione di momenti di diversa natura, contenuti tra muri di sostegno e muretti di confine, in modo variegato e su vari livelli, in corrispondenza alla realtà delle proprietà, prevalentemente privata. Si vuole cogliere l’occasione di questa realtà come caratteristica del nuovo lungolago. Degli elementi preesistenti saranno integrati quali momenti in una successione di spazi che potranno interagire tra giardini e acqua. Il nuovo intervento vuole conferire una propria identità al lungolago, sviluppata dal particolare contesto. La strada, con il suo nuovo assetto stradale ridotto diventa percorso pedonale e ciclabile alberato, elemento continuo di riferimento; l’attuale caratteristica di strada di passaggio si trasformerà in passeggiata a monte. Questa caratteristica potrà portare all’insediamento di funzioni pubbliche al pianterreno delle palazzine.
Una serie di belvederi che riprende alcuni già esistenti, conferisce al lungolago un ritmo, quali elementi trasversali tra la passeggiata a monte e quella a lago; sono particolari momenti traversanti lungo il percorso che diventano punti di riferimento. La loro collocazione viene individuata secondo degli elementi preesistenti: il belvedere del giardino pubblico, esistente momento finale dei giardini; il belvedere della darsena; il belvedere della piscina Conca d’Oro; il belvedere a sud del hotel Du Lac/Tertianum. Questi punti specifici preesistenti mettono in evidenza le particolari aree site tra di loro: l’area costruita dagli alberghi Eden e du Lac, l’area edificata della Conca d’Oro, l’area centrale dei giardini privati e l’area del giardino pubblico.
Una passerella sull’acqua collega i belvederi tra di loro sul lato del lago. Si stacca dalle aree edificate, quelle degli alberghi e della Conca d’Oro, in modo autonomo e giocoso, sull’acqua, nel lago. Nella parte centrale invece offre in relazione con i giardini, finora privati e delimitati, dei luoghi di accesso diretto all’acqua. Viene a crearsi un elemento di propria entità formale e spaziale, capace a integrare la varietà delle preesistenze in una nuova realtà. Sul finale verso Capo San Martino si conclude con il belvedere della piscina pubblica, che si protrae verso il nuovo porto, mentre sul lato verso Lugano riprende il giardino pubblico che si conclude nella piazzetta con lo storico imbarcadero.
I singoli belvederi sono delle estensioni pavimentate tra strada e lago, delle piazzette, caratterizzati da una struttura edificata, un padiglione. Esse si adattano al caso, basandosi su un principio costruttivo che conferisce a ogni luogo una propria identità.